Ci si allontana da Manali alle prime luci dell’alba al suono metallico del vecchio autobus statale, prima che la città si svegli il rombo del motore risuona tra le montagne dell Himachal Pradesh per raggiungere il Rohang Pass ed iniziare il nostro viaggio verso Spiti Valley.
Arido e lussureggiante, quelle vallate raccontate nei romanzi d avventura di fine ottocento le abbiamo davanti ai nostri occhi, remote montagne che si stagliano al cielo che sembra non abbiano una fine , fiumi che esplodono dal cuore della montagna , che invadono la strada , ricordandoci il nostro posto nel mondo – addentrandoci e quindi salendo di quota il paesaggio è lunare; immense rocce lungo il letto del fiume ,che è anche parte del sentiero, ci accompagnano ; le montagne sembrano quasi chiudersi dietro di noi, come se avessero acconsentito al nostro passaggio e la loro risposta non aspetta ad arrivare , barlumi di bellezza incontaminata – scorci di una natura viva e padrona e noi piccoli e umili al Suo cospetto.
Durante questi tipo di viaggio gli avvenimenti si susseguono in maniera fluida, come le stessa strada che si sta percorrendo, alcuni picchi e altri momenti di calma piatta, quasi in silenzio quando ormai ci si abitua all’estenuante suono del motore che gratta e riparte arrampicandosi per declivi di sabbia e sassi – Il primo «nucleo» di case le troviamo dopo 10 ore di viaggio prima di raggiungere il Kunzum Pass, l’ingresso principale alla Valle di Spiti.
La semplicità e l ‘innocenza sono invece i dettami della gente che vive qui, trasparenti, cristallini, le esigenze radicate alla base della piramide alimentare possibilmente senza uccidere nessun animale, proteggendo la natura circostante e adattandosi ad essa.
Il ritmo di vita lo scopri giorno dopo giorno, ci si rende conto dei piccoli gesti che si trasformano in quotidianità e aiuto al socialità del villaggio – i campi coltivati segnano i ritmi della vita , il passaggio delle stagioni, le feste lunari e i cicli che si susseguono in questo immenso palcoscenico scavato sulle sponde del fiume Spiti chiamato Losar, la nostra prima tappa.
Il tragitto tra Losar e Kaza è da togliere il fiato, le distese di pianure in una vallata a 4300metri è indescrivibile, la strada segue un percorso disegnato a matita su un altipiano stepposo e lussureggiante con piccoli villaggi da cui svettano le bandiere di preghiera buddiste – la città appare un far west tibetan-hindi ,circondato dal tetto del mondo.
Esplorare e lasciarsi trasportare nei dintorni è il più puro sentimento di libertà che si possa sperimentare, non importa quanto dista , l’importante è muoversi ,camminare ,interagire con queste montagne – addentrarsi nei loro segreti – respirando il loro ritmo, quasi cullati ,da un villaggio all’altro.
L’addentrarsi tra i sentieri che disegnano percorsi sulle pareti di roccia che si stagliano davanti a noi, nascondendo case , mimetizzate con la natura dove tutto in armonia coincide e fondamentalmente coincidiamo anche noi con tutto questo. I villaggi e monasteri che raggiungiamo a piedi rispecchiano questo concetto di appartenenza alla Natura, alla totale immersione nell’intorno.
Key Monastery, Kibber e Dhankar sono gli esempi lampanti in questa vallata di questa sinergia secolare tra uomo e montagne, quella forza che ci unisce e lega e che stiamo dimenticando nella parte economicamente non più sostenibile del nostro Pianeta. Si raggiungono vette e paesaggi surreali, donne e uomini passano e spariscono tra campi coltivati e fiori; si siedono in riva ad un ruscello, riscaldando l’acqua in una vecchia teiera bevendo un the ,chiacchierando..snocciolando sassi e leggendo i fondi dei loro infusi, si respira pura magia nell’aria e vogliamo mantenerla nostra, stringerla e non lasciarla andare.
Dalle montagne tornano gli animali , i monaci e i pastori al calare della sera.. il vento soffia più forte , il sole tramonta dietro l’antico monastero di Dhankar , il freddo lascia spazio al calore del cielo stellato, un calore che stringe il cuore e che fa lacrimare gli occhi. La strada prosegue lungo Spiti Valley, altri paesi disseminati lungo il cammino, stessa atmosfera dei precedenti fino all’ultima (o prima) roccaforte di questa vallata straordinaria , Nako.
Il villaggio di Nako ha qualcosa di speciale, il suo Gompa, la natura che lo circonda, l’incastro con il lago sacro, le miriadi di bandiere tibetane che si stagliano verso il cielo azzurro da ogni casa del villaggio, le signore che tornano dal lavoro dei campi la sera e quell’amore, quella serenità per il mondo è il nostro saluto a Spiti Valley.